Oltre Camaldoli
Romualdo – eremita in movimento – attraversò regioni e paesi raggiungendo anche luoghi allora remoti.
Da Comacchio andò, ancora giovane, a Cuxa sui Pirenei presso un’abbazia benedettina ricca di una estesa biblioteca e sarà lì che approfondirà lo studio dei Padri del deserto narrati da Cassiano che a sua volta quattro secoli prima si era recato in Egitto per incontrare e – diremmo oggi – “intervistare “questi monaci e scoprire le chiavi di accesso all’Assoluto. Silenzio, allontanamento dallo spirito mondano, ascolto, preghiera, lettura quotidiana dei salmi. Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto. Questo cammino esteriore accompagnava un cammino interiore di spiritualità e ricerca di senso. Tutto questo portava Romualdo a immergersi nuovamente nel mondo per risolvere i problemi del secolo. I soliti problemi: Vescovi e Abati simoniaci, disordini sessuali di monaci e clero, brama di potere dei feudatari, violenze gratuite del popolo…. L’Eremo rende più sensibili e compassionevoli verso gli altri fratelli e spinge ad abbandonare la bellezza della foresta e il silenzio della cella per amore degli altri, per portare aiuto, per dare un contributo nella edificazione di un Regno che deve venire…. la “compassione” fa muovere verso l’Altro.