Eremo di San Barnaba a Gamogna
Il luogo è incantevole. Vien voglia di restare. La chiesetta ora restaurata grazie alla fede tenace ed al lavoro di Don Antonio Samorì e di tanti volontari faentini è ora abitata dalle Monache di Gerusalemme che praticano l’ospitalità su prenotazione. Era qui che S. Pier Damiani avrebbe voluto passare la Pasqua del 1072 ma la morte lo raggiunse a Faenza.
Nella zona, secondo la spiritualità romualdina, vi erano strutture eremitiche ora scomparse ma rimaste dei toponimi (Passo dell’Eremo). Rimane visitabile la Grotta del Romito verso il piccolo abitato di Albero nel versante marradese.
Romualdo infatti prendendo spunto dalla spiritualità dei padri del deserto egiziani, diffusa in occidente dal monaco Cassiano, concepisce una struttura mista con Monastero ed Eremo…il primo per la vita ordinaria dei monaci ed il secondo per i più maturi…Si noti che gli eremiti non sono totalmente soli ma abitano gli uni accanto agli altri nella cosiddetta “Lavra” e così possono porgersi aiuto e consiglio. Oggi nelle casette dell’eremo (a Camaldoli, Monte Giove, Bardolino etc.) si risiede solo per periodi di preghiera studio e meditazione e poi ci si confronta nel Cenobio Monastico per operare poi nel mondo sempre alla sequela di Cristo per l’avvento del Regno di Dio in terra.